Il gres porcellanato è uno dei materiali più utilizzati per i pavimenti e per rivestire le pareti di casa, ma è anche un’eccellente soluzione per i piani di lavoro delle cucine.
Materiale dalle elevate prestazioni tecniche ed estremamente versatile, il gres porcellanato è oggi utilizzato per molteplici applicazioni, dai pavimenti ai rivestimenti, dai mobili alle facciate ventilate, fino ai piani di lavoro delle cucine. Si ottiene mediante l’impasto di materie prime selezionate (argille, sabbie quarzifere e feldspatiche, cui vengono aggiunti pigmenti a base di ossidi metallici), pressate e poi cotte a una temperatura di oltre 1.250 °C.
Le qualità più importanti del gres porcellanato, e quindi dei piani di lavoro realizzati con questo materiale, sono:
- – la compattezza
- – l’inassorbenza
- – l’ottima resistenza alle macchie
- – l’elevata resistenza agli urti e ai graffi
- – l’inalterabilità al calore (+ di 210 °C)
- – l’ottima resistenza alla corrosione da parte degli acidi, deboli e forti
- – la facilità di pulizia
Per i top delle cucine si utilizzano solitamente lastre in gres porcellanato di maxi formato (100 x 300 cm e oltre) e di spessore sottilissimo (3-3,5 mm), che possono essere facilmente tagliate, sagomate e forate. Ha un aspetto monolotico: eventuali giunture (non sempre necessarie, date le dimensioni) rimangono invisibili.
A differenza dei piani realizzati con piastrelle di grandi dimensioni, le lastre in gres porcellanato non presentano fughe e di conseguenza punti in cui si possa annidare lo sporco. Sono quindi di facile pulizia e non richiedono manutenzione. Se il materiale è a tutta massa, cioè uniforme per colore in tutto lo spessore, nel raro caso in cui si scheggi, può essere facilmente riparato.